Filler
La pelle può andare incontro a fenomeni di diminuzione di due parti fondamentali di se stessa: il tessuto adiposo (il grasso) e le fibre collagene, che rappresentano rispettivamente il cemento e i tondini di acciaio che costituiscono il cemento armato di un muro di una casa.
La perdita di tessuto adiposo sottocutaneo dà adito a una vera e propria malattia (pur estetica), chiamata lipoatrofia. Si tratta di una progressiva modificazione estetica in cui la perdita di grasso sottocutaneo comporta una profonda modificazione dei tratti somatici dei pazienti afflitti.
La perdita di densità delle fibre collagene comporta invece una progressiva "spaccatura" della parte profonda della cute, la cui conseguenza più evidente e comune sono le rughe espressive, universalmente ritenute evidenza primaria di invecchiamento cutaneo.
Queste alterazioni possono essere trattate mediante l'impianto all'interno della pelle di vari tipi di materiali a sostituire le carenze che si sono determinate. Esistono materiali permanenti, semipermanenti o temporanei, di più o meno lunga durata.
Per una serie di ragioni, che vedremo, l'elenco dei prodotti di utilizzo sicuro e consono ai dettami della dermatologia plastica (primum non nocere, ovverosia tenere sempre presente che, vieppiù in presenza di problemi estetici, per prima cosa non si deve nemmeno rischiare di produrre un danno al paziente) si restringe ai soli materiali temporanei, cioè con caratteristiche tali da essere riassorbiti dalla cute. Altri materiali infatti possono causare gravi danni di natura estetica: gli acrilati, semipermanenti, possono facilmente indurre granulomi, che necessitano di successivo intervento chirurgico; il goretex, permanente, può "migrare" nella pelle, o per effettivo spostamento del materiale stesso oppure per permanenza in una sede che col tempo, per la modificazione delle ossa o della espressione, non diventa più idonea; il silicone può causare entrambi i problemi precedenti, e non viene per ciò usato da tempo.
Gli unici materiali veramente attendibili, e ormai di lunga esperienza, sono i materiali riassorbibili, e tra questi da preferire l'acido ialuronico al collagene, che al contrario del primo può indurre fenomeni di allergia e per questo necessita di un test preliminare spesso non del tutto sicuro.
Esistono fondamentalmente due tipi di acido ialuronico iniettabile (ricordando che l'acido ialuronico si trova in grande quantità nell'organismo umano normalmente): uno puro, in grado di riempire per un tempo più breve ma in grado anche alla lunga di determinare una più duratura ricostituzione di fibre collagene da parte della pelle, e uno trattato chimicamente, che non è in grado di stimolare produzione di collagene ma produce un effetto di riempimento di durata di gran lunga superiore, che può arrivare anche a sei o più mesi (mediamente tre). Spesso i due tipi di acido ialuronico si combinano durante i cicli di trattamento. La tecnica di impianto prevede una serie di punture in corrispondenza delle rughe o delle zone atrofiche, e l'iniezione del materiale con tecnica cosiddetta lineare, cioè ritraendo l'ago e contemporaneamente iniettando il materiale.
Recenti entusiasmi ha sollevato l'utilizzo di un materiale nuovo, già usato peraltro da anni nelle suture riassorbibili. Si tratta dell'acido polilattico, che promette un meccanismo di azione nuovo, ovverosia una durata molto lunga (fino a 18 mesi) attraverso la veloce stimolazione di nuovo collagene all'interno della pelle. Si tratta di un materiale tutto sommato consigliabile, anche se contrariamente all'acido ialuronico non garantisce l'assoluta assenza di effetti collaterali.
Qualunque materiale si usi i risultati, più o meno duraturi, sono comunque spesso eclatanti:
D. : E' un trattamento doloroso ?
R.: Normalmente viene molto ben sopportato, anche perchè si utilizzano aghi sottilissimi. L'unica zona più fastidiosa è quella del labbro superiore.
D. : A che età si può eseguire ?
R.: E' necessario distinguere tra vere rughe dell'età e rughe espressive congenite. In tal senso difficilmente è necessario intervenire prima dei 40 anni. La distinzione tra i due tipi di rughe, anche dopo i 40 anni, può essere superata valutando attentamente fotografie eseguite all'incirca a 30 anni.
D. : E' un trattamento costoso ?
R.: In linea di massima si, perchè il costo del materiale, soprattutto di quello a più lunga permanenza, è molto elevato. Sedute periodiche alternate con acido ialuronico dei due tipi però riconduce i costi su livelli accettabili, ben lontani comunque dagli interventi chirurgici di lifting, comunque di per se temporanei